Prosecco, ottimo per festeggiare!

In Arneroni i vini prodotti sono solo espressione del nostro territorio, proposti e valorizzati dall’abbinamento con i tipici piatti della tradizione trevigiana.

Profumo floreale e fruttato, sapore fresco, leggero e brioso: il Prosecco Doc è diventato il vino simbolo del bere facile, ma raffinato che per i nostri clienti esteri si identifica con l’inconfondibile stile di vita made in Italy.

Prosecco è diventato uno dei brand simbolo delle eccellenze italiane come Ferrari , Armani, Parmigiano Non a caso il 70 % del Prosecco Doc viene esportato (anno 2016).

Nel nostro piccolo vogliamo contribuire in questo percorso virtuoso ,perseverando in un processo di qualità che parte dal fondamentale lavoro in vigna. La qualità di un buon Prosecco dipende per il 70% dalla qualità delle uve lavorate. Non esiste magia in cantina che possa dare qualità se non parti da una materia prima di eccellenza.

La vendemmia delle uve avviene nelle prime settimane di settembre, quando la maturità organolettica (zuccheri, acidità e sostanze aromatiche) è ottimale per la produzione del Prosecco DOC. E’ un’operazione delicata perchè bisogna conservare l’integrità degli acini e vanno evitate fermentazioni spontanee che possono portare odori e sapori sgradevoli.

Dopo la raccolta dell’uva, la prima operazione è la pigiatura. Gli acini vengono separati dai raspi e sono così pronti per la pressatura. Dagli acini viene estratto, in modo soffice, solo il mosto fiore.

La vinificazione, in bianco, è avviata con lieviti selezionati, i quali trasformano gli zuccheri presenti nell’uva in alcol e CO2. L’attività dei lieviti (fermentazione) dura circa 15/20 giorni ad una temperatura non superiore ai 18°C al fine di preservare i profumi più delicati dell’uva di partenza.

Dopo la fermentazione inizia il periodo di maturazione dove vengono svolte le operazioni di travaso e filtrazione per ottenere il vino limpido.

La spumantizzazione, metodo italiano o Martinotti, avviene in grandi recipienti a tenuta di pressione, le autoclavi. È qui che il vino, grazie alla seconda fermentazione, acquista le famose bollicine.

Verso la fine della spumantizzazione, che dura 40 giorni, abbassando opportunamente la temperatura, si fa in modo che la fermentazione si fermi, lasciando un residuo zuccherino tale da garantire l’equilibrio e l’armonia

E’ tra i vini più conosciuti e apprezzati e la sua versatilità è tale da poterlo servire con l’aperitivo ma anche a tutto pasto.

Vediamo gli abbinamenti..

Si comincia con l’aperitivo
Tra gli aperitivi o antipasti, le foglie di salvia fritte, le tartine o bignè farciti con salmone o storione affumicato, caviale e paté, gamberi in salsa cocktail o formaggi e salumi mediamente stagionati sono perfetti accompagnati da un Prosecco, capace di esaltare le caratteristiche gusto-olfattive di questi cibi.

Ottimo con piatti di verdure
Il Prosecco di Valdobbiadene è un vino che si accosta benissimo a piatti di verdure come gli asparagi o il radicchio trevisano. I sapori amarognoli di questi due ortaggi, tipici della sua stessa zona di produzione, troveranno un gradevole contrasto con gli aromi del Prosecco. Perfetto anche il sodalizio con ricette a base di ortaggi verdi come zucchine, coste, o spinaci, specialmente se abbinati a ricotta, come nella torta pasqualina. Delicato ed elegante, il Prosecco è ottimo anche con soufflé di zucca o di cavolfiore, così come con sformati di patate o carote.

E il pesce?
Se a un vino bianco fermo preferite le bollicine, sappiate che il Prosecco si abbina perfettamente con moltissime varietà di pesce, a partire dai filetti di orata o spigola, a molluschi dolci come le capesante, o a crostacei, come gamberi e scampi. Bene anche con carpacci di pesce crudo, insalate di mare di vario tipo come polpo con patate, aragosta e sedano o scampi e carciofi crudi.

Bollicine anche con i salumi
Le bollicine del Prosecco sono ottime anche con i salumi. Meglio evitare invece gli abbinamenti con prosciutti speziati, speck, così come con formaggi erborinati o troppo stagionati. Ideale invece l’accostamento con formaggi leggeri, sia di mucca, sia di capra.